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Ok, mi sono dilungato per tempo sulle avventure prefatte di Mamma Wizard. Ma è ora di riassumere gli aventi dell’ultima sessione, strettamente legati all’avventura sopra citata; se vi sembra che sia passato parecchio dall’ultimo report… avete ragione! ma c’è stata una settimana di pausa nel mezzo, sessione non disputata per assenza di giocatori e DM.

La pausa sullo spuntone di roccia si è trasformata in un combattimento contro un’orda di topi e pipistrelli; scontro teoricamente facile, se non fosse che il DM ha scambiato le iniziali, scambiando i topi di 3° livello con i gregari. Ci siamo così trovati con 2 gregari e 5 topi grandi come dei nani. Un affare… per i PE del gruppo! Un po’ meno per Ghealdan, che si è beccato la febbre lurida da uno dei roditori formato gigante. Punterà sulla Tenacia!
La parte più interessante è venuta dopo; all’internod ella grotta il gruppo ha rinvenuto il cadavere di un dragonide, paladino di Tyr. Egli era in cerca di un parente – forse antico, forse no – del quale possedeva le patenti di nobiltà, e aveva rinvenuto seri pericoli sulla cima del costone di roccia. Un eroe morto prematuramente, che chiede di essere seppellito assieme agli eroi della sua famiglia, nella cripta sul fondo valle.  La promessa è solenne, anche se apre una divergenza nel gruppo; Shear’vis ha una ben scarsa considerazione delle divinità della superficie, si sa, mentre il rispetto provato da Ghealdan è massimo. Lo scontro tra i frangenti è a un passo…

La scalata si conclude con facilità, mostrando al gruppo di avventurieri l’altopiano sul quale sono giunti: uno sguardo d’insieme sembra rivelare un enorme cratere da impatto, coperto di rovine al entro delle quali si staglia, solitaria, una torre sospesa.  Molti frammenti e detriti volteggiano nell’aria, in verità; l’idea che nell’area operi un’influenza netherese o simile si fa sempre più forte nel gruppo, e l’analisi delle rovine – a opera soprattutto di Nikademus – conferma i dubbi. L’ipotesi più accreditata è che l’area sia stata interessata dalla caduta di una cittadella netherese sulla cima della rocca; l’impatto è decisamente antico e la fattura sembra accostabile al periodo della caduta dell’impero. Insomma, tutti gli elementi per un interessante sviluppo.

L’esplorazione porta il gruppo al centro di un cerchio di pietre verticali e statue, dove fanno la conoscenza di uno spettro di dragonide, tormentato e guardiano. Posto a difesa dell’area, Vraek è costretto dalla sua maledizione a proteggere l’area dell’impatto; le patenti di nobiltà mostrate dal gruppo (Ghealdan) sembrano quasi convincerlo a desistere da questa difesa, ma poco combaciano con le minacce dirette (Shearvis) e, mentre l’analisi attenta dei sentimenti della creatura sembra fornire spiragli di salvezza (Altair), validi appunti storici (Nikademus) non aiutano nello smuovere la creatura dai suoi propositi (Tyra). Da un possibile successo, un catastrofico scontro. Due fantasmi emergono dal nulla, assaltando gli eroi, accompagnati da uno zombie e un manipolo di scheletri. Lo scontro non è mai troppo in bilico, salvo per l’iniziale sorpresa alle urla mortali degli spettri, ma si protrae nel tempo per la non assoluta fortuna del gruppo e una certa caparbietà di queste creature incorporee (diciamolo: dimezzare tutti i danni è davvero tosto!).
Osservazione da master: la sfida di abilità è stata persa per sfiga, ma anche perché il gruppo ha alcune carenze su determinati ambiti, come l’interazione sociale. Da rivedere…   da rivedere e ribilanciare. Dovrò farci attenzione in futuro.

Lo scontro volge però al meglio con la vittoria del gruppo, che può ora trarre un sospiro di sollievo e ripensare la sua situazione, progettare un piano e decidere come procedere. Altair vorrebbe riposare, non tutti sono concordi. Mentre la sera cala su un’altopiano coperto di maceria fluttuanti, denso di magia e intessuto dei fili stessi della materia magica dei Reami, il gruppo siede al centro del cerchio di pietre in cerca di una decisione.

Piccoli mostri volanti!

La terza sessione ha visto tra i protagonisti un piccolo ciondolo volante, estremamente malefico e decisamente antipatico.
Nel preparare l’avventura sapevo che la creazione di mostri ad hoc sarebbe stato un elemento centrale dell’impegno del DM; più impegnativo a prima vista della realizzazione di una sfida di abilità, il Monster Builder rende questo compito non proprio una passeggiata ma quantomeno un divertente intermezzo nel tempo libero. Non nego che usare questi piccoli tools mi diverta un sacco!
Dunque, mostro nuovo per personaggi nuovi; la genesi ve la spiego in seguito, forse sarà meglio iniziare postandolo. Mi perdonerete il misto italo-inglese, ma il builder è di default in inglese, io scrivo in italiano e tradurre tutto mi sembrava eccessivo. Perdonerete anche, ne sono certo, la schematizzazione della scheda.



Questo è il bestione.
Come chiaramente si intuisce, trattasi di un bel mostro solitario, dotato di salde capacità di combattimento e, soprattutto, notevoli opzioni a distanza; risibile la sua pericolosità in mischia, si basa molto sul potere ricaricabile e sulla sua capacità di disperdere i nemici quando se ne trova troppi addossati.
In realtà, ieri sera potevo usarlo molto meglio (i giocatori se ne accorgeranno) ma devo ancora calarmi nel ruolo del DM appieno e, soprattutto, dovrò entrare nell’ottica del combattimento tattcho che, tutto sommato, con me non si sposa benissimo.
Ma parliamo di cose serie…

…la Genesi del Mostro
L’idea alla base è stato un teschio volante, il classico rimasuglio di Lich. Non scendo nei dettagli della trama – rovinerei qualcosa ai PG – ma la suggestione di partenza è proprio questa. Sull’idea ho cercato di costruire un mostro interessante, avvincente ed equilibrato per un gruppo di 5 PG di 2° livello (decisamente abili nel combinare le tattiche).
Così ne sono usciti gli attacchi a distanza (fondamentali per un mostro di questo tipo) e  il teletrasporto a corto raggio, essenziale per muoversi negli spazi stretti, tenere i nemici a distanza ed evitare attacchi di opportunità (di solito). Altro elemento centrale di un solitario dev’essere la possibilità di agire fuori dal suo turno; le interruzioni immediate, però, non hanno reso quanto mi aspettavo. Il gruppo non è mai stato davvero in difficoltà (ma forse uno scontro di 5° livello non lo richiede) e se la sono cavata tutto sommato con un margine sufficiente. vero è che per giungere a questo si sono dovuti “ricaricare” quando è diventato sanguinante (lì si che avrebbero patito) ma era un meccanismo previsto e, forse, usato da me con troppa velocità.
Fatto sta che il mostro è nato su questi tre presupposti; l’idea di dare una variabile casuale alle reazioni è venuta fuori quasi spontaneamente, un po’ ripescata dalla magia selvaggia, un po’ dallo stregone che – magicamente selvaggio, appunto – ha alcuni effetti basati sul puro caso. E’ stata una buona scelta e, a livelli più alti, lo sarebbe ancor più, quando i personaggi potrebbero iniziare a possedere alcune immunità rilevanti da alcune forme di energia, o posseggono poteri che potrebbero proteggerli. Un po’ di varianza aiuta…
Altro elemento problematico è stato il teletrasporto, ma solo legato a un potere (sgravato!) dell’ardente/psicombattente, che effettuava attacchi contro quel tipo di spostamento (attacchi mostruosamente forti, tra l’altro).
Insomma, la bestiolina non ha avuto vita facile, anche se debuttare mandando al tappeto il possente guerriero è stata un’esperienza da ripetere (magari non con il guerriero che, ultimamente, è quello più tartassato. Poi sembra che ce l’abbia con lui, mentre io adoro pestare indifferentemente tutto il gruppo).
Quesito: se la reazione fosse stata a ogni attacco in mischia che colpiva il mostro, il livello 5 sarebbe stato troppo basso? La prima versione era così, è stata modificata domenica, in corso di preparativi. Ditemi cosa ne pensate, sono interessato ai commenti.

Per quel che resta del post, invece, poco altro da dire; progettare mostri aiuta a tenersi allenati ed è sicuramente un buon passatempo. Ho preso in mano qualche mia vecchia creazione – compreso qualcosa di pubblicato tempo fa da Asterion – e mi ci sono messo per riconvertire alla Quarta; possibile che facciano la loro comparsa nelle prossime sedute… o direttamente sul blog!